Università della terza età. La riscoperta del sapere in età anziana.
La terza età, al contrario di quanto si possa comunemente credere, racchiude numerose opportunità per rimettersi in gioco, riscoprire i propri talenti e le proprie passioni, recuperare interessi ormai dimenticati, o trascurati per mancanza di tempo. Insieme al desiderio di coltivare hobby, può riaffacciarsi la voglia di ricominciare a studiare. È il tempo della Università della terza età.
Università della terza età. Perché ricominciare a studiare?
Le motivazioni che possono spingere una persona anziana a rimettersi sui libri possono essere le più svariate. C’è chi lo fa per tenersi al passo coi tempi e con i cambiamenti della società, soprattutto in riferimento a temi come tecnologia e informatica. Rimanere aggiornati permette di creare maggiori occasioni di dialogo e confronto con figli e nipoti. Oltre al naturale beneficio supplementare di mantenere attive le facoltà cognitive. C’è poi chi decide di iscriversi all’università della terza età per riempire il tempo vuoto. O per riuscire finalmente a coltivare una antica passione per una particolare materia. Imparare una lingua straniera da anziani, ad esempio, permette di socializzare, ritardare lo sviluppo dell’Alzheimer, combattere il declino cognitivo o realizzare un sogno nel cassetto.
Come funzionano le Università della terza età?
Alcune strutture sono maggiormente incentrate sulla socializzazione e sono finalizzate a favorire relazioni e contatti tra le persone. Altre hanno un obiettivo maggiormente formativo e culturale. In queste ultime i docenti tengono lezioni come volontari e si affiancano ad esperti di diverse materie. I corsi delle Università della terza età sono destinati non solo a persone che sono uscite dal mondo del lavoro ma anche a chi è ancora in attività e desidera coltivare una passione o integrare le proprie conoscenze. Si tratta in ogni caso di contesti nei quali gli anziani possono mettersi in gioco e sviluppare un senso di comunità e di appartenenza.
Università della terza. Quali sono i benefici principali?
I benefici di rimettersi sui libri sono molti.
- Tenere in allenamento il cervello: imparare cose nuove contribuisce a contrastare l’invecchiamento del cervello e a migliorare le prestazioni cognitive. Cimentarsi in attività nuove è fondamentale per mantenere la mente “giovane”. Avere ancora la possibilità di apprendere fa sentire la persona capace e attiva e contribuisce ad aumentare il benessere generale.
- Trovare un contesto in cui poter socializzare, instaurare nuove relazioni e ricevere nuovi stimoli.
Incoraggiare l’anziano a proseguire la ricerca
È importante che la famiglia incoraggi l’anziano a rimettersi in gioco. L’Università della terza costituisce una preziosa opportunità per stabilire nuovi obiettivi e superare la diffidenza rispetto all’idea di rimettersi in discussione in un nuovo contesto, con stimoli differenti.
Dove si trovano le Università della terza età?
Ogni regione gestisce un certo numero di Università della Terza Età, che sono promosse generalmente da Enti quali sindacati, circoli culturali e vari Enti di diverso tipo. Negli ultimi anni è stata avanzata una proposta di legge per riconoscere istituzionalmente le Università della Terza Età e per uniformare l’offerta dei loro percorsi formativi. Ricerca una struttura nella tua area. Sicuramente ne esiste una.
Quali sono i requisiti per iscriversi? E quanto costa?
I requisiti necessari a iscriversi all’Università per la Terza Età sono davvero molto pochi. Un tempo era necessario aver compiuto almeno 40 anni ma attualmente non esiste più questo sbarramento.
Non sono necessari requisiti di tipo accademico come il diploma di scuola media inferiore o superiore: chiunque, anche in possesso della sola licenza elementare può iscriversi a una qualsiasi Università per la Terza età e cominciare a seguire i corsi che preferisce.
I costi dell’iscrizione sono davvero molto irrisori: si tratta infatti di un’iscrizione annuale che consente di seguire tutti i corsi per i quali si ha interesse. In linea generale il prezzo dell’iscrizione annuale si aggira tra i 50 e i 70 Euro.
A cura di Adriano Legacci e Anna Galtarossa